Siamo veramente felici del successo ottenuto con la MasterClass tenuta a nella provincia di Reggio Emilia il 9 giugno. Non ci aspettavamo una partecipazione così massiccia e così attenta: è bello vedere come la passione per lo champagne pervade in molti appassionati e anche addetti ai lavori.
Tavole imbandite e bottiglie pronte in frigo: tutto è pronto per cominciare la degustazione; quale modo migliore rendendo un omaggio al grande Thierry: scomparso nell’ottobre scorso a 54 anni e dal 2012 chef de cave della Maison Heidsieck.
La degustazione comincia con un bellissimo resoconto storico della maison da parte di Alberto Lupetti, la sua conoscenza è fenomenale e la sala è in perfetto silenzio. Poco dopo si comincia degustando i due sans année, così abbiamo l’occasione di “paragonarli”: effettivamente sono due champagne diversi con il secondo con più mineralità rispetto al primo.
Il primo sans année ha maturato per oltre 36 mesi, composto da vin de riserve tra le 8 e le 10 annate diverse di 120 cru. Il dosaggio è di 12gr/lt, un dosaggio molto alto per un brut, ma che non troviamo al momento della degustazione.
Per il secondo si è passati da 120 a 60 cru, con vin de riserve vecchi fino a 15 anni. Il dosaggio è diventato 11gr/lt.
La terza bottiglia in degustazione è la versione in rosa del “brut reserve”. Difatti questo rosé è ispirato al brut ma con la componente di vino rosso per renderlo, a detta degli addetti ai lavori, più gurmand.
Questo rosé è d’assemblaggio e la parte in rosso viene dalla montagna di Reims. I vin de reserve in questo caso sono solo al 20% e di annate vecchie massimo 5/6 anni, questo perché altrimenti risulterebbe poco bevibile, uno champagne seduto. Invece il rosé ha bisogno di freschezza.
Poi siamo passati a degustare il Vintage 2005: la maison Heidsieck non ha fretta di mettere sul mercato il suo champagne. Questo vintage infatti è in vendita da solo un anno; Il vino ha bisogno di maturare ed i millesimati Heidsieck non è basato sull’annata ma deve rispettare lo stile della maison.
La quinta bottiglia è epica: Rosé 1999: un vino maturato 11 anni, dosaggio a 11gr/lt. Un olfatto fantastico, maturo; la bollicine è elegante, raffinata. Un vino che regala emozioni. L’annata 99 è stata un annata calda, ma in questo vino non lo sentiamo. Il bilanciamento delle uve è perfetto.
Molti però, aspettano con ansia la top cuvée: il Blanc de Millenaires 1995. Questo vino matura tra i 10 e i 13 anni, ma la bottiglia degustata da noi è stata derogata nel 2014, il che vuol dire ben 18 anni sui lieviti. Un vino strepitoso: maturo, un naso fresco e complesso. Si sentono note di tostature e quello che troviamo al naso, lo ritroviamo poi nel bicchiere, e che bocca! Il finale è persistente. Insomma, un grandissimo champagne!
Ci tengo, al termine dell’articolo, a ringraziare sentitamente Alberto Lupetti e Vania Valentini per il loro contributo, sia orale sia organizzativo dell’evento. Mi hanno aiutato molto ed è grazie a loro se la mia crescita è continua in questo meraviglioso mondo. Grazie di cuore a tutti coloro che sono intervenuti, alla vostra pazienza.
Grazie anche ad Angelo Capasso, eccezionale appassionato di champagne, nonché produttore di fantastici salumi, di quello che una fetta tira l’altra e che si sposano perfettamente con un buon vino maturo.
Grazie anche al ristorante “Portichetto” di Campegine per l’ospitalità.
Alberto Lupetti: http://www.lemiebollicine.com
Angelo Capasso (Salumificio Squisito): http://www.salumificiosquisito.it