Innanzi tutto desidero scusarmi per la mancanza di articoli in queste settimane. A volte le attività secolari ci impegnano talmente tanto che per gustarci le proprie passioni dobbiamo prenderci tutto il tempo necessario. Questo è quello che ho fatto io. Siamo partiti martedì 7 aprile alla volta di Parigi, una notte in albergo e la mattina seguente partenza per la regione mia preferita francese, Champagne-Ardenne. Vi assicuro che i paesaggi sono stupendi e le città meritano di essere visitate, se poi come me siete appassionati di champagne, be’ dovete proprio andarci.
Comunque, bando alle ciance ed inizio subito a raccontarvi il primo di tre articoli che racconteranno, divisi per Maison, le mie giornate memorabili trascorse.
Mercoledì 8 Aprile 2015
La prima tappa è Dom Pérignon, presso l’Abbazia di Hautvillers a Epernay.
Per prima cosa ci aspetta un bel tour guidato con visita all’Abbazia, questa struttura seicentesca è meravigliosa e per noi appassionati potrebbe diventare una meta di pellegrinaggio se pensiamo che qua riposa Dom Pierre Pérignon.
Ma quello che ci aspetta è una degustazione con lo Chef de Cave di DP, Richard Geoffroy, e non vedo l’ora. Difficile da spiegare a parole cosa significhi per un appassionato, per me, un incontro del genere.
La degustazione ha luogo in quella che una volta era lo scrittoio per i frati, ossia dove i monaci ricopiavano i vari testi che studiavano.
Appena entrati la scena è: una tavola imbandita (di bicchieri), ben 9, foglio e matita per gli appunti.
Ricapitoliamo: 9 champagne DP da degustare, iniziamo veramente bene.
Iniziamo con il nuovissimo (ancora non sul mercato) Vintage 2005 che apre le danze per una verticale fino al Vintage 2002. I bicchieri più grossi presenti in foto invece sono per i rosé, e anche qui Richard si è dato da fare, il primo è l’Oenoteque 1993 (eccezionale) e poi l’altrettanto nuovo Rosé Vintage 2004, anche questo prossimo sul mercato.
Gli ultimi tre bicchieri sono da antologia! Una tripletta di P3, 1990, 1970 e 1969. Champagne capaci di emozioni forti, bottiglie epiche, mozzafiato.
Purtroppo la prima parte è già terminata; la seconda parte prevede il pranzo allo Chateau Trianon, residenza storica di Moet Chandon già residenza della figlia di Jean-Rémy Moet, sempre con Monsieur Richard.
Il pranzo, curato dallo Chef Pascal Tingaud, ovviamente a base di Dom Pérignon.
Anche per il pranzo Richard si è sbizzarrito e ci ha portato vini d’eccezione.
In fila abbiamo bevuto, P2 1998, Rosé 1995 e P3 1973.
Dopo il pranzo non potevano mancare qualche foto ricordo col mitico Richard Geoffroy, anche se purtroppo era finita già la prima parte, intensissima, di questa meravigliosa esperienza.
A presto per la seconda parte della giornata, la Maison è Mumm.