Era da qualche tempo che, assieme ai miei valorosi compagni, volevamo fare questa sorta di mini degustazione dell’annata 2002. Dopo varie peripezie finalmente ci siamo decisi e si potrebbe dire che il merito è tutto di quell’autentico mostro bevuto la settimana scorsa che risponde al nome di Cristal 2002.
Così in breve tempo mettiamo insieme le bottiglie e decidiamo per martedì 7 Febbraio.
Prima di svelarvi le bottiglie e quindi passare alla degustazione, facciamo un breve esame dell’annata 2002. Da molti definita la grande annata della decade ed effettivamente male non è. Il clima, mediamente caldo e asciutto, cambiava repentino con alternanza tra caldo e temporali da agosto a settembre per poi concedere bellissime giornate fino alla vendemmia avvenuta alla fine di settembre. Come risultato, vini eccellenti, concentrati, potenti ed anche espressivi. Insomma, un annata da 4 stelle!
Passiamo adesso alla cena e di conseguenza alla degustazione.
Nel frattempo vengono serviti gli antipasti e la prima bottiglia fa capolino sul tavolo: Philipponat Grand Blanc Millesime 2002, degorgiato nel 2008 e dosato da brut a 5gr/lt. Questo champagne è un Blanc de Blancs quindi composto esclusivamente da uve Chardonnay e al naso si percepisce subito. Fruttato di agrumi ma poi spunta la cotogna e il pan brioche. In bocca è pieno e preciso, uno champagne che soddisfa e che bevi volentieri, 92/100.
Mentre siamo ancora intenti a consumare gli antipasti, arriva la seconda bottiglia: Perrier Jouet Belle Epoque 2002. E’ la prima Belle Epoque del 2000. Il naso è fresco e minerale e nonostante in bocca il primo sorso è potente purtroppo trovo che manca in struttura in quanto il finale è netto e non dà a nessuno dei commensali soddisfazione. Per ora non va oltre i 90/100.
Mentre termina il Belle Epoque scopriamo che ci sono stati riservati degli astici e quindi nel frattempo arriva il piatto principale…
La terza bottiglia è una vecchia conoscenza: Cristal 2002. Questa bottiglia è il riflesso di quella della settimana scorsa. Lo champagne è perfettamente bilanciato tra maturità e freschezza e ne berresti a litri indipendentemente da evento o stato d’animo. Grazie Jean Baptiste Lécaillon per questo meraviglioso champagne! 98/100.
Quarta bottiglia Bollinger Grande Année 2002. Un altra strepitosa bottiglia degorgiata a luglio 2011. Il colore è stupendo, un bel giallo carico che al naso restituisce dolcezze di pasticceria e mineralità mentre al palato è elegante e allo stesso tempo fresco. Un vino strutturato e nel rispetto dello stile della Maison. Per me la seconda bottiglia della serata 97/100.
La quarta bottiglia è un mix tra fascino e scetticismo: Jacquesson millesime 2002. Purtroppo hanno vinto gli “scettici”, questa bottiglia purtroppo aveva un sentore di tappo che per un momento è sparito dal bicchiere per poi tornare prepotentemente dopo qualche minuto ancora d’attesa! Peccato! SV
Chiude la serata il Pol Roger Winston Churchill 2002. Per me un battesimo, infatti non l’avevo mai bevuto. E’ uno champagne mitico, intenso d’agrume al naso ma comunque minerale. In bocca invece seppur molto equilibrato lo trovo elegantissimo anche per via della sua bollicina finissima ma decisamente giovane. Ho dovuto riflettere un po’ sul voto perché essendo la prima bottiglia bevuta mi trovavo in difficoltà. Alla fine credo sia da 95/100.
Ecco di seguito la batteria completa! Si c’è una bottiglia in più il Brut Nature di Roederer, versione 2006… “Purtroppo” c’era chi aveva ancora sete!!!
Qualche considerazione finale: la sorpresa della serata è stato il Philipponat che nonostante combattesse con delle top cuvée ha tenuto alta la testa e si è fatto valere. Purtroppo il Belle Epoque non riesce a convincerci, gli manca quel qualcosa che, credo indipendentemente dai gusti, ti renda la bevuta un evento perché alla fine lo champagne è piacere e cosa c’è di meglio che berlo con i propri amici!!
Solita conferma il Cristal, un mostro, seguito a ruota dalla Grande Année veramente in splendida forma. Peccato per il Jacquesson ma la bottiglia davvero non era all’altezza tant’è che ne abbiamo lasciato metà! Winston Churchill? Bé al prossimo scontro! Adesso so cosa aspettarmi e non vedo l’ora di confrontarmi nuovamente con te!